Foto scattata circa un anno fà, fuori di un negozietto in una delle vie vicino Piazza del Campo a Siena, nel giorno della presentazione del drappellone, poco prima di scappare al PalaEstra per gara 6, contro Milano, la penultima partita dell’epoca Montepaschi Mens Sana Siena. E anche un mese e mezzo dopo la manifestazione dei tifosi bianco verdi, mossi in corteo dal centro della città fino al palazzetto di Viale Sclavo, con in prima linea lo striscione “La fede non si ruba”, sentimento comune dopo i fattacci inerenti al fallimento della MontePaschi (e di tutto il resto che c’era a Siena).
La foto di per sè non è niente di eccezionale, ma volevo riproporla perchè è passato giusto giusto un anno da quel brutto periodo dominato da scandali e sputtanamenti vari, espressione massima dell’armonioso groviglio senese, che ancora non smette di dettare legge da dietro le quinte, in una Siena stuprata nel profondo e derubata di tutto quello che negli anni aveva costruito. Facendo un rapido conto, tra Mps, Fondazione, Siena Calcio e Montepaschi MensSana, circa 700 anni di storia bruciati in appena 5, gli ultimi disgraziati 5 anni. Rubare ok, siamo in “Itaglia”, chi ad alti livelli non ruba? Sei quasi costretto a farlo, ti devi adeguare al sistema, come diceva Minucci. Ma bastava rubare un pò meno, dico io e dicono tutti, per restare a galla ed evitare di far andare tutto a puttane.
Così, tornando verso lo scooter, vedo questa foto e scatto. La foto era già lì, perfetta nella composizione e nella luce del tardo pomeriggio, bastava scattare. Racconta già tutto, riassume in un metro quadro un piccolo ma grande insegnamento. Sulla porta un salvagente e al muro giusto una maglietta bianco verde, con una carrozzina anni ’50 sotto. Mi sembrava quasi un monito per questa sciagurata città, una grande bellezza data ai porci. Save the Past, love the future… forse a Sienona dovremmo imparare a farlo davvero!