Il cuore di Siena proprio non ci sta a morire.
E mentre tutto e tutti sono contro la Mens Sana e contro la sua caparbia volontà di non perdersi sotto le macerie che i suoi stessi dirigenti hanno generato, la squadra riesce ad andare avanti, capitanata da una delle figure più cazzute e connaturatamente elettriche che ho mai avuto modo di osservare e fotografare: Marco Crespi, 52 anni appena compiuti, una grinta da vendere e un cuore grande come il palazzetto dello sport.
E a questo punto, direi senese d’animo e temperamento, come pure di gran lunga il personaggio più interessante da ritrarre, con le sue espressioni che non hanno bisogno di didascalie, quando salta, scalcia, sbraita, grida ai suoi ragazzi, esulta sorride e applaude, sostenendo anche il peso delle critiche di chi gli dà contro, visto il vortice di scandali che hanno colpito la società. Something different, sicuramente. Diverso, perchè vero. Diverso perchè uno dei pochi che ho visto per cui l’unica cosa che conta sono sempre quegli schifosi soldi. I soldi, quelli grossi, per cui vale la pena sputtanare tutto ciò che di buono è stato faticosamente creato, vendersi anche la mamma e distruggere i sogni, le aspettative e pure i posti li lavoro di un’intera città.